Il progetto musicale, presentando l'incontro tra due strumentisti e compositori di diversa provenienza, vede l'impiego di una variegata strumentazione utilizzata ovvero dei seguenti strumenti:
MARIO CRISPI con i suoi strumenti a fiato arcaici:
whirlies
(tubi armonici a rotazione)
ney
(flauto obliquo persiano, turco e arabo),
caval rumeno
(flauto a becco invertito gutturale),
selijefløyte lappone
(flauto ad amonici naturali),
bansuri indiano
(flauto traverso di bambù),
duduk armeno
(oboe popolare a tonica bassa),
morcheng indiano
(scacciapensieri in ottone),
didjeridoo australiano
(risuonatore armonico e modificatore della voce),
arghoul egiziano
(clarinetto popolare a due canne),
bummulu siciliano
(anfora di terracotta)
voce
ENZO FAVATA con i suoi strumenti a fiato classici:
sassofoni soprano e tenore,
clarinetto basso,
clarinetto contralto,
voce.
Entrambi i musicisti si avvalgono dei seguenti strumenti elettronici, che combinano tra loro in una miriade di accoppiamenti:
Laptop corredato di
campionatore in tempo reale
(registratore digitale in tempo reale),
processori digitale di segnale
(modificatori digitali del suono),
campionatore & sequencer
(registratore e riproduttore digitale di suoni),
armonizzatore
(moltiplicatore armonico di suoni),
sintetizzatore virtuale
(simulatore di suoni a sintesi vettoriale)
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