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Mario Crispi

Mario CrispiStrumenti a fiato arcaici, laptop, composizioni

Palermitano, si avvicina alla musica nel 1976, interessandosi da subito agli strumenti a fiato arcaici provenienti da varie parti del mondo. Nel 1979 è fondatore, compositore e anima strumentale del gruppo Agricantus di cui ne

Musicista, compositore e flautista originario di Palermo, Mario Crispi ha iniziato i suoi studi musicali da autodidatta nel 1976. Con la fondazione della band Agricantus nel 1979, Crispi si è interessato fin dall’inizio alle musiche del mondo, approfondendo successivamente l’interesse per l’etnomusicologia e collaborando con diversi istituti di ricerca in Sicilia e Nuoro. Ha viaggiato in molte regioni del mondo, maturando la sua ricerca musicale, e traendo ispirazione per le sue composizioni e la sua cifra artistica. Oltre alle numerose produzioni e concerti effettuati con Agricantus, Mario Crispi ha composto musiche per spettacoli di danza (Roberta Escamilla Garrison) e per il teatro (Casa del Contemporaneo, Ferruccio Cainero), collaborato all’ambientazione sonora di mostre ed installazioni (“Forma: la città e il suo passato” di Massimiliano Fuksas al Colosseo di Roma; “Islam In Sicilia, un giardino tra due Civiltà” Orestiadi di Gibellina; “Forme d’Acqua”, Palazzo Riso, Palermo, Osservatorio Nomade/Stalker), firmato colonne sonore di film (“Jung”, di A. Vendemmiati e F. Lazzaretti, presentato al 57 ° Festival di Venezia 2000 e vincitore del IDFA di Amsterdam, “Afghanistan – effetti collaterali” di A. Vendemmiati e F. Lazzaretti, “SanPeet” di Giuseppe Petitto).

Nel campo del cinema, Crispi, oltre ad aver interpretato da solista le colonne sonore di autori come Luis Bacalov (Consiglio d’Egitto, 2002), Andrea Guerra (Hotel Rwanda, 2006), Pivio & Aldo De Scalzi (i più importanti: Il Bagno Turco, 1996; Elvjs & Marijlin, 1997; I Giardini del’Eden, 1999; Il mercante di Pietre, 2007), ha firmato, come Agricantus, la colonna sonora dei film Placido Rizzotto (di P. Scimeca, 2000), Il Figlio della Luna (di G. Albano, 2007), Felicia Impastato (G. Albano, 2016).

Con il suo progetto solista “SOFFI”, con il quale ha prodotto il CD omonimo (2000), un connubio tra strumenti a fiato arcaici ed etnici e live-electronics, ha suonato in Europa e in varie parti del mondo (Pakistan, Egitto, Giordania). Nel 2008 ha creato FolkaLab, un collettivo musicale territoriale producendo l’omonimo CD, frutto di questa esperienza musicale estemporanea collettiva a Palermo durata alcuni anni. Nel 2009 ha prodotto il secondo CD da solista, Arenaria, un viaggio musicale in Sicilia, che è divenuto nel tempo un nuovo progetto musicale dal lui ideato e diretto, chiamato appunto ARENARIA (di cui fanno parte Enzo Rao Camemi, Maurizio Curcio e Carmelo Graceffa ed altri ospiti e collaboratori) con cui ha eseguito numerosi concerti in Italia e con cui ha prodotto M.A.E.R.E.A.M., un disco dal vivo edito nel 2018, nonché il recente album MAQAM (2020 in digitale, 2022 su CD).

Nel 2010 ha prodotto il CD della colonna sonora originale del film documentario pluripremiato “Left by The Ship” di A. Vendemmiati e E. Rossi Landi. Nel 2011 ha pubblicato il CD “Insulae” con il sassofonista sardo Enzo Favata, un mix di strumenti arcaici a fiato e sassofoni e clarinetti. Sempre nel 2011 Mario Crispi, grazie all’incontro con la formazione orchestrale di musica da camera GliArchiEnsemble, ha dato vita al progetto artistico “R.A.M. Risonanze Arcaiche Mediterranee”, un concerto per orchestra d’archi e strumenti a fiato etnici, con tutte sue composizioni e arrangiamenti, presentato in anteprima al festival “Poiesis” di Fabriano (presso la Grande Grotta del Vento, Grotte di Frasassi) e poi al festival “Circuito del Mito”, in Sicilia.

Nel 2012, Mario Crispi insieme a Mario Rivera ha ripreso il progetto artistico AGRICANTUS (fermo dal 2008), producendo nel 2013Omini” e nel 2014Nsunnai“e “Turnari“, tre singoli poi confluiti nell’album di ripresa di attività della band, ovvero “Turnari”. Nel 2016, come Agricantus, firma la colonna sonora del film “Felicia Impastato” di Gianfranco Albano e prodotto dai Rai Fiction, e nel 2018, sempre sotto la stessa egida produce il cd “Akoustikòs: Vol.1”. Tutti questi lavori ricevono attenzione e considerazione da parte del pubblico e della critica musicale.

L’interesse verso la tecnologia musicale, sia essa arcaica e di tradizione orale, sia delle nuove tecnologie ha visto Mario Crispi approfondire gli studi musicali anche sulla musica elettronica ed elettroacustica presso il Conservatorio Alessandro Scarlatti (già V. Bellini) di Palermo, conseguendo nel 2019 il Diploma Accademico di II livello in Musica Elettronica.

Oltre all’attività prettamente artistica, Mario Crispi si dedica anche a progetti di arte educazione presso il Centro TAU a Palermo, svolgendo vari laboratori musicali (Musicaintegra, Zisart, Zisound EthnoLab) che coinvolgono giovani provenienti da quartieri periferici e disagiati, e collaborando anche in altri analoghi progetti sociali (Juakali/Slum Drummers a Nairobi con Giovanni Lo Cascio per AMREF e AltaMane Italia). E’ anche ideatore e direttore artistico di vari festival e rassegne musicali: Paesaggi di Suoni (Tuscania, Viterbo), AlturEstival (festival sui Monti di Sicilia), Musiche Senza Confini (rassegna di musiche “altre” a Palermo), Mystikos: Paesaggi Musicali dell’Anima. Dal 2015 collabora alle produzioni teatrali di Ferruccio Cainero come musicista, performer e compositore (L’arco di San Marco – 2015, Tic Tac – 2016, Dieci racconti brevi – 2021). Dal 2022, è coinvolto nel progetto Banda del Sud, ideato e diretto da Gigi Di Luca, curandone la direzione musicale

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Mario Crispi

Strumenti a fiato arcaici, laptop, composizioni

Palermitano, si avvicina alla musica nel 1976, interessandosi fin da subito agli strumenti etnici a fiato. Fondatore del gruppo Agricantus, ne segue tuttora l’attività sotto tutti gli aspetti, sia discografici sia concertistici. Dal 1987 prende parte alle produzioni delle compagnie di teatro contemporaneo quali EXIL84 e Valeria Patera. Negli anni ‘90 collabora con l’Archivio Etnofonico Siciliano del Centro per le Iniziative Musicali in Sicilia, con l’Archivio del Folkstudio di Palermo e con l‘Istituto di Tradizioni Popolari dell‘Università di Palermo, svolgendo attività di ricerca nel campo etnomusicologico ed archivistico. Compone musiche per spettacoli di danza, (Roberta Garrison), per sonorizzazioni d’ambiente, quali la mostra “Forma: la città e il suo passato” di M. Fuksas, per colonne sonore.
Fa parte di ON Osservatorio Nomade di Roma con cui realizza interventi artistici territoriali nel mediterraneo (Islam in Sicilia: un giardino tra due civiltà, Forme d’Acqua, Traudìa: Salento 2003).
Suoi i progetti solisti intitolati Soffi (discografico e dal vivo) e Rosa di Flauti basati su una ricerca ora di commistione tra fiati arcaici e computer, ora di ortodossia acustica pura. Oltre alla produzione Agricantus collabora anche a decine di lavori discografici (Trancendental, Giovanni Lo Cascio, Brothers, ecc.) e colonne sonore a firma sua (“Jung: on the land of the mujaeiddin” di A. Vendemmiati e F. Lazzaretti, presentato alla 57a edizione del Festival del cinema di Venezia e vincitore del premio IDFA di Amsterdam nel 2000, “Afghanistan, effetti collaterali” 2002) o di altri autori (Luis Bacalov “il Consiglio d’Egitto”, Andrea Guerra “Hotel Rwanda”, Pivio e Aldo De Scalzi “Il Mercante di Pietre”), svolgendo anche concerti in Europa ed in parti del mondo arabo (Tunisia, 2008, Egitto e Giordania 2002, Iran 2005, Pakistan 2006).
Ideatore di loghi sonori e progetti musicali territoriali, dal 2004 è ideatore e Direttore Artistico del Festival Paesaggi di Suoni di Tuscania (www.paesaggidisuoni.it). La sua vita artistica si svolge tra Roma e Palermo. Nel 2007 partecipa al progetto Juakali Drummers diretto da  Giovanni Lo Cascio a Nairobi (Kenya). Nel 2008 ha dato vita a Palermo al collettivo artistico di creazione estemporanea denominato FolkaLab. Nel 2008 pubblica il suo secondo CD da solista intitolato “Arenaria”.

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